RESOCONTO di 10 MESI in CALIFORNIA come EXCHANGE STUDENT

 

Il mio volo è decollato alle 6.18 di sabato 23 Agosto 2014. Credo che quello sia stato il momento esatto in cui tutto è iniziato. Il momento esatto in cui la parte più bella della mia vita ha avuto inizio. Certo è innegabile che i primi mesi non siano proprio stati rosa e fiori. Non è facile costruirsi una vita da zero. Integrarsi in una nuova famiglia. Fare nuove amicizie. Comunicare in una nuova lingua.

 

Niente è stato facile. Credo anzi che probabilmente questa sia stata la prova più difficile che io abbia mai affrontato. Ed è vero, ho avuto momenti in cui ho creduto che non ce lavrei fatta a resistere un giorno in più e, invece, ci sono riuscita. I giorni brutti sono passati esattamente come quelli belli e, a fronte di tutto, lunica cosa che so con certezza è che ne è assolutamente, totalmente, completamente, valsa la pena.

 

I primi mesi di assestamento passano in fretta. Prima che tu riesca anche solo a rendertene conto quella famiglia che avevi inizialmente conosciuto solo grazie ad un pezzo di carta diventa la TUA famiglia. Quella scuola popolata da gente sconosciuta diventa risate tra amici, pranzi di gruppo sul prato e lezioni passate insieme a quel compagno di banco che il primo giorno aveva quasi finto di non vederti. Ma soprattutto, quella lingua per qualche motivo inizialmente incomprensibile, diventa qualcosa di semplice, automatico e soprattutto tuo, perchè è inevitabile, per loro, avrai sempre un accento che suonerà tremendamente bene alle loro orecchie.

 

Ciò che mi ha regalato questesperienza non credo sia descrivibile a parole. Essere un exchange student mi ha insegnato cosi tanto, e non mi riferisco nemmeno a quel po di inglese che adesso so parlare. Ho imparato nuovi valori che mi hanno cambiata nel profondo. Ho imparato chi sono e che tipo di persona voglio essere. Mi ha insegnato che alla fin fine si sopravvive a tutto e se ne esce più forti.  Mi ha insegnato che dieci mesi possono sembrare un secondo se ti trovi nel posto giusto. Ma, più di tutto, mi ha insegnato il vero significato della parola famiglia.

 

Famiglia non ha niente a che fare con questioni di sangue. E non importa da dove vieni, che lingua parli o chi effettivamente siano i tuoi genitori. Il passato non ha importanza, chi sei in quel momento e cosa hai da offrire ne ha. Ho imparato che famiglia vuol dire dolcezza. Rispetto. Fiducia.  Pazienza. E, più di tutto, amore. In America io ho trovato la mia famiglia, e, anzi, ne ho trovata anche più di una. Ho trovato una famiglia che mi ha accolto e mi ha aperto le porte di casa da cui poi non avrei piu voluto uscire. Ho trovato una famiglia di amici a scuola che mi sono stati vicini nei momenti di difficoltà. E ho trovato una famiglia nello sport dove una squadra vince e fallisce insieme.

 

Lesperienza che ho vissuto non credo sia descrivibile con parole diverse da meravigliosa ed indimenticabile. Vivere dieci mesi dallaltra parte del mondo ha fatto di me una persona più matura, adulta, responsabile, cosciente e sopratutto FELICE. Ho lasciato fisicamente lAmerica il 17 giugno 2015, il mio cuore sono abbastanza sicura sia ancora ad Huntington Beach, California.

 

Francesca Bacchin